mercoledì 10 novembre 2010

Pino Volpi (1938-1980) Dall’astrazione spaziale all’espressionismo figurativo


Pino Volpi (1938-1980)
Dall’astrazione spaziale all’espressionismo figurativo

A cura di
Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua

Aula Magna, Liceo Artistico Statale “Paolo Toschi”
Viale Toschi 1, Parma
Dal 13 al 27 novembre 2010

Orari:
Lunedì 9 - 13
Martedì 9 - 13 14,15 - 16
Mercoledì 9 - 13
Giovedì 9 - 13 14,15 - 16
Venerdì 9 - 13 14,15 - 16
Sabato 9 – 13


All’inaugurazione sabato 13 novembre ore 11 interverranno:
il Prof. Roberto Pettenati, Preside del Liceo Artistico Statale “Paolo Toschi”
e i curatori Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua

Catalogo a cura di Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua per Silva editore

Per informazioni:
www.pinovolpi.it
infovolpi@libero.it
cell. 346 4026241

http://toschi.scuole.pr.it
sstoschi@provincia.parma.it
tel. 0521 282270
fax 0521 207159


Dal 13 novembre al 27 2010 presso l’Aula Magna del Liceo Artistico Statale “Paolo Toschi” di Parma si tiene l’esposizione “Pino Volpi (1938-1980) Dall’astrazione spaziale all’espressionismo figurativo”. In occasione dei 30 anni dalla morte dell’artista, l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma e il Liceo Artistico Statale “Paolo Toschi” hanno deciso di celebrare la ricorrenza organizzando un’esposizione – a cura di Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua – che testimonia dell’intero percorso del pittore, figura di spicco della scena artistica milanese degli anni Settanta, precocemente scomparso all’età di 42 anni.
Umbro di nascita ma lombardo d’adozione, Volpi ha di recente risvegliato l’interesse del pubblico, come testimoniano le recenti importanti manifestazioni (Fondazione “F. Bertazzoni” a Suzzara (MN), Sala dei Giganti di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE), Fiere di Parma…) e la monografia a cura di Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua per Silva Editore.
Questa personale di Pino Volpi presso la prestigiosa Aula Magna del Liceo “P. Toschi” presenta alcune tra le più intense opere di questo artista che ha ricoperto un ruolo significativo sulla scena nazionale. Attivo come pittore e come grafico negli anni Settanta, è emblematico di un decennio, forse quello di maggiore vivacità per le avanguardie, in cui la pittura neofigurativa e l’informale si confrontavano senza esclusione di colpi. Lungo un cammino suo peculiare, Volpi ha esperito in totale autonomia e indipendenza ciascuno di quei tanti linguaggi allora in conflitto, giungendo in pochi anni di ricerca ad una figurazione per certi versi espressionista, in concomitanza – se non appena prima – con le incombenti post-avanguardie.
I folgoranti acrilici su carta intelata, gli emozionanti olii su tela e faesite presentati in questa esposizione, costituiscono una piccola retrospettiva del grande pittore, un’affascinante scelta delle sue immagini espressionistiche. E sono nevai dalla perfetta composizione, ariosi ormeggi fluviali, dinamiche metafisiche, scenari urbani antropizzati virati al bruno, memorabili treni a vapore, suggestivi tramonti su code in strada, diacromie su nevai tra cielo e terra, scene di ordinario traffico metropolitano, inquiete barche a vela ormeggiate al porto, bestie domestiche/fauves, svettanti edifici, binari verso il nulla, albini paesaggi mediterranei e tanto altro.

Pino Volpi nacque il 27 marzo 1938 a Piegaro (PG), in cui trascorse l’infanzia e la prima adolescenza. A tredici anni si trasferì con la famiglia a Milano ma non dimenticò mai la sua terra natale, cui rimase legato per tutta la vita. Sin dalla giovinezza mostrò passione per la pittura e più ancora per il disegno. Nel capoluogo lombardo proseguì il suo apprendistato disegnando le periferie e la campagna circostante. Iniziò a cimentarsi con i colori, informando la sua pittura dapprima ad un semplice naturalismo e poi liberando la sua immaginazione. In quegli anni studiò con interesse i pittori dell’antichità, ma fu colpito principalmente dai grandi maestri delle avanguardie storiche. Frequentò gli ateliers di importanti artisti, confrontandosi con essi e acquisendo le varie tecniche. I suoi esordi sono da collocarsi a metà degli anni ’60, con le sue prime autentiche realizzazioni. Con il passare degli anni andavano definendosi i suoi soggetti d’elezione: le vedute paesaggistiche.
Negli anni Settanta il suo nome era ormai noto in Italia ed all’estero e sue opere figurano oggi in importanti collezioni private non solo in Italia, ma anche in Europa e nel resto del mondo. Operò instancabile e riservato nella vivace Milano delle gallerie e dei cabarets, disegnando e dipingendo nel suo studio al numero 16 di viale Ungheria. In circa un decennio allestì personali nelle più importanti città italiane. Partecipando al clima eccitante e dinamico della Milano artistica di quegli anni, presentò inoltre sue opere in importanti collettive riscuotendo ovunque notevole successo.
Fu, oltre che pittore, anche incisore e scultore. Rilevante è la sua produzione di grafica con centinaia tra litografie e serigrafie. Realizzò inoltre bassorilievi per la Sterling Italiana di Pollenza (MC). Morì a Milano nel 1980, all’età di soli 42 anni, interrompendo così una avventura artistica rimasta per decenni come sospesa, e che solo da poco si va riscoprendo.

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