giovedì 27 novembre 2008

SULLE TRACCE di RICCARDO TOMMASI FERRONI

GALLERIA SAN MARINO-PALAZZO ARZILLI
12 Dicembre 2008 – 11 Gennaio 2009
Inaugurazione Venerdì 12 Dicembre ore 17 e 30


Cinque artisti in mostra a San Marino hanno raccolto la lezione del grande pittore che si ispirava alla figurazione classica con risultati straordinari. Alla “Galleria San Marino-Palazzo Arzilli”, nella Repubblica di San Marino dal 12 Dicembre

A salire sul Titano, per il periodo natalizio, saranno i cinque allievi della grande scuola d’arte di Riccardo Tommasi Ferroni: Zhou Zhiwei, Alessandro Kokocinski, Maya Kokocinski, Elena e Giovanni Tommasi Ferroni. Ad ospitarli con una grande mostra sarà la “Galleria San Marino-Palazzo Arzilli” dal 12 dicembre al 11 gennaio. La mostra -che verrà inaugurata il 12 Dicembre alle ore 17 e 30- sarà ordinata dalla Dottoressa Francesca Brugnettini, direttrice della Galleria, e patrocinata dalla Segreteria di Stato alla Cultura della Repubblica di San Marino e dalla Regione Marche.

Cinque artisti uniti dalla grande personalità artistica di Riccardo Tommasi Ferroni. Infatti, Alessandro Kokocinski e Zhou Zhiwei ne sono stati allievi, anche se ciascuno ha poi preso la sua strada, Elena e Giovanni Ferroni sono i figli di Riccardo, fedeli al suo insegnamento, Maya Kokocinski ha tratto spunti dal padre Alessandro.

Come scrive il Professor Claudio Strinati, in un recente saggio critico pubblicato nel catalogo della mostra allestita in Mongolia nel Museo di Baotou, “Questi artisti sono tutti seguaci di una fede incrollabile nella figurazione e nella composizione dell’opera d’arte intesa sempre come una scena dove si rappresenta qualcosa di preciso”. Poi, naturalmente “le strade divergono e il risultato diventa molto interessante”.

Zhou Zhiwei è il più devoto all’idea della grande e spettacolare composizione. Le sue opere migliori sono sempre straordinariamente complesse e sono delle vere e proprie “messe in scena” di gruppi di figure che sembrano essere state rintracciate in un teatro o in un film. Zhou Zhiwei sente fortemente l’idea della luce come elemento unificante e si presenta quale grande narratore di figure. Concepisce la pittura come viaggio e perlustrazione, forte, di una esperienza vastissima che va dalla Cina all’Italia.

Alessandro Kokocinski, invece, ha seguito sempre una linea di profonda e radicale potenza espressiva, che ha fatto di lui un epico cantore che non tollera la perfezione delle sue stesse figure, ma le costringe a estrarre da sé stesse una sorta di dolore universale che regola i destini della vita. Nell’opera raffinatissima e acutissima di sua figlia Maya, una pittrice giovane, ma di notevole maturità, si nota quel mondo di esattezza e tormento trasformato in una affettuosa e penetrante diligenza che rende docile e sensibile il mezzo pittorico, con una realtà mista di esattezza e di ardenti sentimenti espressi intimamente e delicatamente, tanto da colpire l’osservatore proprio per questa semplicità apparente, frutto di una grande sapienza”.

Infine, nell’opera dei due figli di Tommasi Ferrosi, Elena e Giovanni, si ritrova in altra maniera la dialettica del padre, Strinati osserva che “Elena, amantissima dell’esattezza e della precisa ma disincantata visione della realtà, con uno stile personale ed infallibile arriva all’effetto visivo mai fine a se stesso ma carico dell’autentico piacere dl vedere oltre le apparenze immediate; Giovanni è ironico, divertente e divertito ricostruttore di mondi impossibili dove il culto sincero della bellezza dell’antico è il veicolo per arrivare al cuore dei più nobili pensieri che si manifestano attraverso travestimenti, metafore visive, sorprese che spiazzano costantemente l’osservatore”.

Questi artisti, dunque, sono degli intellettuali capaci di fare delle scelte motivate e consapevoli, il loro stile pittorico tende costantemente a superarsi. Non possono essere inseriti in un movimento, essendo gli esponenti di una cultura e di una mentalità definite, ma pur nella loro diversità stanno molto bene insieme e stimolano stupore e attesa per chi riesce ad entrare in sintonia con loro.

La mostra resterà aperta fino al giorno 11 Gennaio. Orari dalle 10/13 -15/18.30, chiuso il 15/12- 25/12 -31/12- 1/1 – 5/1/2009. Per Informazioni Cell. 329 0525772.

RICCARDO TOMMASI FERRONI (Breve Biografia)
Si ricorda, per gli amanti dell’arte, che Riccardo Tommasi Ferroni è stato uno dei maggiori maestri della pittura figurativa del ‘900 e che ha sviluppato, per molti anni, la riscoperta della figurazione classica in particolar modo quella del seicento. Infatti, nel 1972 dipinge “Allegoria romana” un’opera nella quale è evidente l’ispirazione a Caravaggio. Durante questo periodo la fama di questo pittore si eleva a livello internazionale. Nel 1982 viene eletto membro dell’Accademia di San Luca e partecipa alla Biennale di Venezia. Riccardo Tommasi Ferroni “usa la tela come se fosse un palcoscenico” e lo si può vedere nelle seguenti opere: “Abramo e Isacco” (1983), “Una partita a scacchi”(1986), “desinare al granicolo” (1989), “Grande battaglia romana” (1984). Emblematico l’episodio che risale al 1998: durante una mostra svolta a Camaiore riguardante gli inediti di Leonardo Da Vinci, il curatore Mario Pedretti, attribuisce a Leonardo un disegno giovanile di Tommasi Ferroni, precisamente “Cavallo impennato con cavaliere nudo”. Questo a dimostrazione che il riferimento ai classici è da sempre una prerogativa dello stile ferroniano. E, quindi non poteva essere altrimenti per i suoi allievi.

Scheda tecnica
Titolo
I Grandi Allievi della scuola romana di Riccardo Tommasi Ferrosi
Alessandro Kokocinski, Maya Kokocinski, Elena Tommasi Ferrosi, Giovanni Tommasi Ferrosi, Zhou Zhiwei
Sede
Galleria San Marino-Palazzo Arzilli
Strada Santa Croce n. 22 San Marino Città
Tel 0549 991237 – cell-329 0525772
info@galleriasanmarino.com

Orario di apertura
Dalle 10/13 – 15/18,30
Chiuso il 15/12- 25/12-31/12/2008- 01/01-05/01/2009
Ufficio Stampa
Dottoressa Francesca Brugnettini
Cellulare 329 0525772
gretafaust@libero.it

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