martedì 18 gennaio 2011

Dovresti tornare a guidare il camion., Elvis" di Sebastiano Zanolli





Che possibilità abbiamo di essere quello che sentiamo più coerente con la nostra essenza,
qual è quest’essenza?
Quanto contano il parere del prossimo, le situazioni contingenti, la fortuna e il destino, e che reali possibilità ci sono in un mondo così diverso dal passato?
Nel 1954 il talent scout di una radio americana parlò così a un aspirante musicista: "Stammi a sentire, ragazzo, non andrai da nessuna parte. Torna pure a guidare i camion!".
Quel ragazzo che fortunatamente non andò a guidare i camion era Elvis Presley.
Da questo episodio prende le mosse il nuovo libro di Sebastiano Zanolli, una riflessione viscerale e
senza sconti sulle attitudini che molti di noi possiedono allo stato potenziale ma che per passare alla storia - se non altro quella della nostra vita - necessitano di due ingredienti: la passione (che, scissa dal talento, è pura velleità) e l'investimento (senza del quale il talento si riduce a possibilità
inespressa, insomma: occasione perduta).
Il talento è il passepartout per la felicità, prima però bisogna scoprire in quale serratura inserire la chiave. Zanolli insegna a riconoscerla, questa chiave, a molarne la seghettatura, affinché diventi accessibile la cassaforte della realizzazione di sé. È un viaggio iniziatico sulle tracce del proprio demone interiore, quello che il lettore si appresta a compiere, con utili esercizi pratici e le ormai famose "domande scomode" di Sebastiano.
Capire che si possiede un talento è come scoprirsi innamorati: dapprima si nicchia per timore, ci si difende per comodità, si nega l'evidenza; ma alla fine l'evidenza s'impone. Occorre allora prendere atto di una situazione che non lascia alibi e costringe alla responsabilità (il talento, come l'amore, è anche una iattura). E ci si ritrova carichi di energia, creatività, sana incoscienza, impermeabilità al senso del ridicolo. Una riserva che va spesa, anzi investita. L'innamoramento senza amore (il talento senza la pratica quotidiana) è un seme sterilizzato.
Il talento si coltiva nell'intimità, d'accordo, ma produce effetti nella comunità. Gli giova l'esercizio,
quel processo fruttuoso antitetico al sotterramento che rende sociale una dote individuale.
Che aspettate dunque? Se già non avete provveduto, tirate fuori l'Elvis che è in voi!Perché, facendo qualcosa per cui siete predisposti, le probabilità di essere felici diventano pericolosamente alte...www.alessandrozaltron.com
Sebastiano Zanolli è una manager atipico, che sceglie un approccio alla professione misto di
pragmatismo e di sentimento. Alla profonda conoscenza delle imprese e del mercato, che lo ha
condotto a importanti incarichi dirigenziali, unisce infatti doti personali per le quali è apprezzato
come formatore, coach, relatore, consulente, opinionista. Innamorato della lettura, della scrittura e spesso della vita, Zanolli ama scrivere libri, sempre molto apprezzati dal pubblico e dalla critica, al punto da diventare dei best seller: “La grande differenza” (2003), “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane” (2005), “Paura a parte” (2006), “Io, società a responsabilità illimitata” (2009).
Parteciperanno, nel ruolo di “talenti”, Anna Bellato, attrice teatrale, televisiva e cinematografica,
attualmente sugli schermi con l’ultimo film di Checco Zalone “Che bella giornata”, e JoeVelluto,
studio associato di design e comunicazione rivolto alla sperimentazione e all’esplorazione tra design e arte. Coordinerà la serata Cristiano Seganfreddo, direttore di Fuoribiennale e di Innov(e)tion Valley.

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